24 Maggio
(Poesia)   Da tempo vivo con questa donna. La tela del maestro confonde carne e fantasma, come i giorni con gli anni. Per me, mortale, ogni giorno è un nuovo giorno: un giorno, un anno, per lei non è diverso. Quando fu viva, non poteva immaginarlo, ma il suo tempo non conosce fine. Nessuno sa chi fu, né dove sia.  Vivo con lei da molto, questa donna antica e giovanissima. Immagine, non corpo, me lo ripeto a volte. Se fosse qui, in gesti di confidenza, la consolerei dei crucci, parleremmo delle irripetibili stranezze del destino. Saprei come toccarla, se si lasciasse andare, nonostante il vestito color d’oro d’autunno.  Benché nessuno possa mai raggiungerla, gira la…
Vallo della Lucania, 16 novembre 2016Per la giornata della poesia al Liceo “Parmenide” Antonietta Gnerre: una poetica del tempo e della memoria? I ricordi dovuti (2015) La poesia di Antonietta Gnerre sembra proporre una poetica della memoria e della devozione (pietas). E’ la memoria di ciò che si è vissuto a fare di noi ciò che siamo, e la memoria si esprime attraverso i ricordi: I ricordi ci guardano, ( … ) Ci aspettano nel fuoco delle emozioni con lentezza ma i ricordi non sono tutto, perché, sebbene essi agiscano.Dalla personalità di Antonietta, per chi le parla, emerge una evidente,…
... oltre le basse collinette dei detriti di sabbiadi cianfrusaglie e di rifiutimentre il treno scivola lento accanto alla vecchia statale del lungomare (Percorsi alternativi, p. 20) Sgrètolati come pure noi in questa città rotta ed assoluta fatta per chi non sogna e non vola sopra i tetti … io sono poca grazia di Dio tra questi condomìni indeterminati e mentre ragiono del poco spazio concessomi rimetto al cielo le mie mani … (p. 15) Mani hanno divelto lo steccato che divide la città dalle ombre del giorno: si cammina infatti nel circolo delle case e delle strade senza sapere…
15 Marzo
(Poesia)   L’uomo di lunga vita dopo l’incontro s’infilò il cappotto e uscì nella strada con calma, presto confuso nella folla, sui porfidi sconnessi della vecchia città.  Nel buio dietro il castello si coricò la luna rossa, una mezza carena di levante.  I ricordi guardavano, aggrappati al sartiame. Egli, di lunga vita, sapeva che avrebbe potuto, ma nemmeno ricambiava lo sguardo.  Gustò una birra con gli amici, al caldo.  Pubblicata in www.orientexpress.na.it 2016
05 Giugno
(Poesia) Versioni della notte    Finestra sulla notte (1)    Notte. Una finestra illuminata. Finestra solitaria, una ferita nel buio.  Luna crescente, vestita di luce d’argento, guarda questa finestra.  La poesia mai scritta non vista nel silenzio ti guarda.                              9.9.2015    Finestra sulla notte (2)    Quando si fece notte nella valle una casa si staccò dal buio per via d’una finestra illuminata.  Poi spuntò la luna crescente e navigava sul villaggio,il cielo fu di cristallo.  – Oh luna, – disse la finestra di fioca luce – splendore del cielo, come sei bella, dev’essere forte la tua fonte, qualunque…
L’arte ad ingresso remoto o specchio del tempo andato? Per la pittura di Elena Di Legge La sera di venerdì 13 novembre Alla sede del FAI - Via Cassavecchia, 50 - Salerno 1) Colpire con il proprio messaggio è l’intento di ogni artista, credo. Le motivazioni di questi accostamenti e di queste … distanze dell’arte di Elena si annidano ovviamente nel vissuto dell’artista, appaiono esistenziali. E comunque si tratta di un ambito in cui, nel momento in cui credo di avere individuato dei nessi, potrei anche essere fuori strada e condotto attraverso la wonderland di una fantasia sbrigliatissima, che appare…