27 Novembre
(Poesia) In diversi tempi, negli anni, parole sono entrate nei vecchi muri come profonde radici.  Grani precipitati a terra da un disastro d’aria, vogliono vivere.  Quando esco per strada in questa città che s’apre verso il mare: è certo, non posso incontrarti.  Fuoco semprevivo, incenso in fondo alle ceneri del tempo.  8.11.2015 pubblicato in www.orientexpress.na.it a novembre 2015
24 Giugno
(Poesia)   Noi siamo come una città: periferie, case basse, orizzonti,viaggiatori e avventura, orientarsi e perdersi.  Siamo storie di persone raccontate da persone, piacere a raccontare, tristezze a ricordare.  Incontrarsi per sempre, vedersi una volta e neanche saperlo, linguaggi che accolgono, linguaggi che combattono, linguaggi che ingannano.  I nostri pensieri sono un’immensa città. Noi siamo pensieri dell’immensa città. Il cielo dei pensieri è un’atmosfera dove nuotano pigramente o guizzano a volte e restano e migrano inquieti migliaia di stormi di milioni di uccelli.  Noi siamo come il centro di un’immensa città, i piani alti della notte illuminati di luce soffusa, sovranità del segreto, appartamenti inaccessibili che sembra custodiscano chi sa quale mistero dell’essere.  Libertà. Verità di nessuno, di grandi strade silenziose…
Un vero milonguero desidera morire ballando, è stato detto: ciò si comincia a comprendere quando si intravede in movimento e sentimento (o forse è un inganno?) il senso della musica del tango argentino, ogni musica una interpretazione, e con ogni ballerino una nuova interpretazione della stessa musica in ogni diverso momento. Il tango è gioire per una serata in cui il ballo è felice e sempre ispirato, e ne viene soddisfazione senza parole; è anche le donne sedute invano per ore, in attesa dell'invito; è il rifiuto dell'uomo da parte della donna, e il timore di sentirsi rifiutato, che l'uomo…
"Qui il senso del termine ontologia va a precisarsi non come ricerca dei fondamenti del mondo, perché a me semrba che tutt'oggi non siamo neppure certi di possedere le domande giuste di fronte al mistero. Si tratta dunque di una ontologia seconda: di ricercare i fondamenti di senso e significato del nostro mondo. Ma tali fondamenti non possono che risiedere, per quanto si è detto, nella continua scoperta di analogie significative motivanti da parte dell'homo faber".
"Occorre dire subito che, seppure le emozioni stentino tuttora ad affrancarsi dalla tutela della ragione, vigente sia nell'ideologia della filosofia e delle scienze dell'uomo sia nelle vedute di senso comune, si deve ai neuroscienziati e non ai filosofi se negli ultimi decenni l'emozionalità abbia acquisito pari dignità e distinzione nell'interrelazione di essenziali funzioni rispetto alla razionalità."  Dalla Prefazione di Rubina Giorgi