06 Maggio

La donna eterea con il ventaglio a coda di gatto e “la misura di tutte le cose”. Un punto di vista sulla poesia di Yin Xiaoyuan

 

Riporto qui, anche in italiano (v. anche la versone inglese qui presente) il breve saggio sulla poesia di Yin Xiaoyuan,  pubblicato già sulla rivista online "versante ripido".

 

La donna eterea con il ventaglio a coda di gatto e la “misura di tutte le cose”.

Un punto di vista sulla poesia di Yin Xiaoyuan 

di Carlo Di Legge

Sulla base di quanto ne conosco, 殷晓媛  (Yin Xiaoyuan) è uno dei più attuali poeti contemporanei, non solo della Cina, ma al contempo è in qualche modo in sintonia con i più antichi.

Mi sembra poco definirne la poesia come “piuttosto diversa dalla tradizione”, non solo da quella cinese ma anche dalla nostra, e, in questo senso, si tratta di nuova modalità di fare poesia.  Le differenze sono evidenti, radicali. Eppure, questa poesia guarda anche e continuamente alla tradizione, e non solo a quella cinese.

Nuova, e antica, “la” poesia, che sempre rinasce: e in questo caso si alimenta di forti acquisizioni teoriche e di programma. Parlo della cd. poetica “ermafrodita” [1] ed “enciclopedica” [2].

 “Ermafrodistismo”, come è noto, è in generale dall’antichità concetto che intende la non-differenza dei sessi, la loro coesistenza nello stesso individuo invece che la distinzione femminile-maschile in individui diversi. Nel caso di Yin Xiaoyuan si tratta di una lettura divergente della biologia e delle culture,  nonché dei lavori junghiani della prima metà del Novecento sulla differenza psicologica tra i sessi con i concetti là presenti di Anima e Animus:  (…) “l’«ermafroditismo»   … sostiene la non-opposizione, la non-specificità, l’inclusività, l’inclusione” –  Yin Xiaoyuan, cit.). Da questo punto di vista si considera ciò che concerne poesia, arte, letteratura.  Le culture in genere scelgono e talvolta impongono le distinzioni di genere sessuale nei ruoli, nel lavoro, negli atteggiamenti. L’autore domanda (e risponde):

“L’etichettatura di genere della letteratura è una caratteristica del marketing o una restrizione autoimposta? … È necessario che le scrittrici si abbandonino all’autosuggestione di genere, che rinuncino alla progettazione architettonica di cluster che richiedono una modellazione razionale e un calcolo rigoroso, che rinuncino al potere di pianificare scritti adrenalinici e sanguigni? … perché dovremmo adattarci a classificare l’esistenza di un testo in base alle caratteristiche fisiche innate del suo creatore, piuttosto che alle qualità e al fascino del testo stesso?”

Nello stesso articolo, l’autore sostiene l’approccio  “enciclopedico” in poesia, con importanti conseguenze:

“In contrasto con la tradizionale struttura dell’epica che è nota per via dei propri elementi religiosi, mitologici e fantastici, e le cui lineari narrative, i modelli genetici e sistemi di decodifica sono molto costanti e in declino, la  «Scuola di Poesia Enciclopedica» ha preso a sostenere una serie di caratteri pionieristici: la modellazione hard sci-fi (la science fiction specula intorno a modi alternativi di vita, resi possibili dal cambiamento tecnologico, n. d. r.),  il montaggio cinematografico, l’inclusione di elementi della moda, l’intreccio tra realtà e fantasia, e l’inclusione degli ultimi risultati del lavoro interdisciplinare, delle creazioni d’arte visiva e performativa, e di caratteri multimediali”.

La poesia, la letteratura e le arti, le civiltà degli uomini hanno a che fare con tutto questo. Adesso, per programma,

 “Le più recenti conquiste delle discipline trasversali, delle creazioni di arte visiva e performativa e delle interfacce multimediali sono (in questo modello enciclopedico di poesia, n. d. r.) impiantate nella struttura usuale dell’epopea, in modo che i suoi cluster testuali presentino un modello (…che si realizza in – n. d. r.) innumerevoli immagini con effetti di stranezza, bizzarria, diversità e splendore”.

 L’esempio a suo tempo menzionato dall’autore si riferisce a una serie di sue raccolte come  “the poem Wind Rose”,  di cui si legge che

“Le sedici storie interagiscono e risuonano in modo multidimensionale, creando una meravigliosa fantasmagorica esplosione che pone i confini dell’epica in un luogo dove non sono mai stati prima”.

Confini e disegno dell’epica risultano, dunque, spostati eppure in altro modo presenti: perché altrimenti dire “epica” questa poesia?

C’è abbastanza per qualcosa di nuovo; bisogna vedere come questo punto di vista viene realizzato. Mi sono domandato se Yin Xiaoyuan abbia anche elaborato una specifica tecnica, oltre a quella già operante in generale come fantasia, per ottenere le immagini che incontriamo nei suoi versi – e mi sembra che  basti guardare p. e. 13 voci del menu di avvio[3], come si farà, in “Cloud Seeding Agent”; ma non è che un esempio – ce ne sono, nel suo libro e altrove, di molto diversi. L’analogia può nascere da altro e procedere in modo assai diverso e per sistematiche invenzioni come per estemporanee illuminazioni:  qui infatti in 13 voci del menu di avvio una lista di funzioni del PC si trasmuta, per connessioni e somiglianze, in altrettante caratteristiche evidenti della nostra vita che, siccome il punto di partenza è provocatorio, risultano sorprendenti per come vengono proposte;  nel caso specifico, da parte dell’autore, si è lavorato su quelle immagini,  di volta in volta trovate nel repertorio dell’enciclopedia delle scienze, delle tecnologie, delle culture, e sulle suggestioni che esse portano.  Il poeta esclude in modo esplicito di servirsi di tecniche già note del fare versi e scrittura, che siano presenti nella storia della letteratura e della poesia.

L’ approccio “enciclopedico” mi sembra ovviamente richiamare non tanto l’idea improponibile del “sapere tutto” (πολυμαϑία , polimatìa), già biasimata dai Greci,  quanto l’idea di un sapere diversificato, organico, gestito dal singolare punto di vista della mente di chi pensa e scrive, che può ricercare immagini e operare le sue sintesi attingendo da ogni campo. Il modo di ottenere figure e connessioni riguarda appunto l’immaginazione del poeta – concetto che qui uso come sinonimo di “fantasia” attraverso modalità trovate di volta in volta, ad hoc: la notevole erudizione di Yin Xiaoyuan si combina con la sua grande creatività nell’uso dei dati.

L’idea che mostrano i testi è che qualunque aspetto delle nostra cultura tecnologica, scientifica, spirituale, può divenire motivo di poesia “epica” alla  nuova maniera. Ma l’attualità dello “spirito”, che si fa adesso, è comunque anche storia e può guardare anche al passato.

Tale cammino di poesia mi sembra, se si guarda ai risultati già in precedenza ottenuti e non solo in quest’ultimo libro[4] “Cloud Seeding Agent”, un campo che s’illumina secondo ciò di cui tratta; è suscettibile di divenire molto preciso – si capisce, nel modo in cui può esserlo la poesia: cioè nel senso di un uso puntualmente inconsueto dei luoghi poetici, ironia inclusa – la poesia, come la filosofia o l’arte in genere, non è scienza, anche se, nel caso, può spostarsi “attraverso” quel dominio della scienza, considerarlo. Come la filosofia è ambito del pensabile in quanto tale, così la poesia, svincolata dai legami di qualsiasi metodo scientifico, usa l’immaginabile e i più arditi collegamenti in immagine, secondo parola, seguendo una propria consequenzialità.

Cos’è analogia? È portare una immagine a “s-piegare” un’altra immagine, di cui si tratta, al modo delle immagini: “per somiglianze” di grande, forse balenante evidenza, escludendo le differenze, che pur vi sono. Ma tale spiegare della poesia non è uguale alla spiegazione di alcuna scienza, sia essa scienza “naturale” o “umana”. Lo spiegare in immagine della poesia è parola, un riferirsi-a, richiamando e alludendo ad altro, ma tale richiamo, per quanto possa colpire chi legge e ascolta,  è come una risonanza, una eco, che tanto può andare, in ipotesi, su oggetto preciso, quanto scorrere su oggetti diversi o nel vuoto di strade risonanti  e pregno di strane “cose” pronte ad accendersi di senso. È proprio il caso della poesia di Yin Xiaoyuan, come spesso si trova leggendo. Si pone la questione del ruolo delle immagini, difatti menzionate nella precisazione sulla scuola enciclopedica laddove  abbiamo trovato che  l’approccio di tale scuola si realizza in quanto 

           “…innumerevoli immagini con effetti di stranezza, bizzarria, diversità e splendore”.

L’imbattersi, che somiglia a volte a un brusco impatto, in tipi diversi di immagine, proposte in virtù di spregiudicata competenza, può indurre il lettore a una specie di brain storming, a trovare il significato dei continui e disparati riferimenti; ma è appunto in funzione qualcosa di cui le immagini sono portatrici –  le immagini danno sempre qualche tipo di suggestiva conoscenza, nella misura in cui possiamo averne, siccome avviene in poesia.

In questa epica del nostro tempo, invece delle mitologie antiche, i nuovi miti-immagine della biologia e della fisica quantistica, delle matematiche e dell’ottica, della psicoanalisi e dell’etologia.

 

Come intendere, dal punto di vista dello stile, che questa poesia sia epica? Ovviamente non nella maniera in cui si dice “epica” la poesia omerica, che tra l’altro ci perviene ben precisata dal punto di vista metrico, o quelle indo-iraniche o scandinave o altre note:  esse mostrano, anche le più remote, almeno qualche vago tipo di criterio di versificazione, oltre alla presenza di eroi e divinità. Nella versione Han yu invece, di cui dispongo per gentile concessione dell’autore,  viene usato il verso libero e lungo, senza altre apparenti preoccupazioni, quasi una prosa, non fosse che a volte la linea s’interrompe prima della fine dello spazio-rigo; è certamente lo stesso che si osserva nella versione inglese (sempre opera di Yin Xiaoyuan, poeta multilingue). Quindi, oltre a rispettare questa forma nella mia traduzione italiana di alcuni brani qui presenti, presento le splendide immagini e gli accostamenti inediti, spesso molto efficaci, forti.

 

Viene mantenuto ma del tutto trasformato, a prima vista, un ruolo antichissimo e nobile della poesia, di prima ancora che la filosofia o le scienze fossero, se è corretto leggere che qui “The newest achievements of cross-disciplines, visual and performance art creations, and multimedia interfaces are implanted into the epic’s hallowed structure” (“Le più recenti conquiste delle discipline trasversali, delle creazioni di arte visiva e performativa e delle interfacce multimediali sono impiantate nella struttura usuale dell’epopea”). In generale e con eccezioni, si è passati da forti immagini di derivazione guerresca e teologica, leggendaria e mitologica, alle figure di tutt’altro genere, che comunque restano in mente, perché queste ultime segnano il nostro tempo.

Direi che queste immagini usate da Yin Xiaoyuan, per trovare una nota comune (in mia ipotesi) con l’epica che conosciamo,  hanno spesso a che fare con il multi-verso dei simboli, o, per dire altrimenti, di “grandi immagini” che aprono a molteplici sensi; quindi di quelle dell’arte e della religione, simboli per eccellenza. Ma oggi c’è anche altro. Le attuali immagini che percorrono il pianeta alla velocità della luce possono “fare” nuovi mitologemi. Esse sono altrettanto forti che quelle del mito e dell’epopea antica[5].

 

Si veda in proposito il poemetto “Opera dei Misteri di Elche”[6]. Nella introduzione di Yin Xiaoyuan si trova ad esempio

“Il sole calante sta per cedere allo scampanellio dell’ombra mentre dalle urne di spuma mediterranea, fin dal tempo dei Visigoti, il ritmo incessante di onde indomite converge qui, ad
Elx – la Storia è immensa ed orribile come il Leviatano del Libro di Giobbe”

Segue un testo denso di citazioni tratte, in questo caso, dal contesto mitologico e religioso occidentale e non solo, tra passato e recente:

“Spiega: perché il caduceo di Ermes è simbolo del mercurio e come è diventato “fiore delle vette”
La Dama di Elche ha risposto con un sorriso da cinema muto”

o, nelle parti successive (tutto è talmente suggestivo che si sceglie solo qualcosa, a mero titolo indicativo),

“Dal 14 agosto Maria Vergine si avvicina all’immortalità, mentre Hapi osserva il Nilo trasformarsi in cateratte in Sudan
Un vettore è definito dalla sua direzione ottimale, i credenti devono gettare le reti in vista di apparizioni fortuite

 Il profilo della Basilica di Santa Maria (in Elche, n. d. r.) è quello stesso della Storia: moschea – Gotico & Rinascimento – Barocco
I rilievi murali del diciassettesimo secolo, l’abito da flamenco Andaluso e “las cosechas del pensar tranquilo” (come nella poesia di Miguel de Unamuno) a Salamanca erano coevi… tutto qui è flessibile come una leggenda e duro come una specie di pane difficile a masticare”[7].

L’interesse portato da Yin Xiaoyuan al dramma medioevale spagnolo mostra la sua curiosità di viator del tempo e dello spazio – ma, a differenza dal viaggiatore della biblioteca borgesiana, l’autore trova sempre senso, e altro ne aggiunge, in un tessuto ininterrotto, catturante, di citazioni che tendono a portare il testo-origine alle derive infinite del senso.

Si vedano, tra le altre e numerose opere, alcune poesie dell’ “Atlante Ornitologico”[8], almeno quelle disponibili on web, in cui è presente anche una traduzione dell’esagramma 15 del celebre “Libro dei Cambiamenti” o “I Ching”.

In questi ultimi casi (escluso Misteri d’Elx, dedicato alle culture dell’Occidente), a partire dalle immagini dell’ornitologia e della biologia animale, con i nomi latini delle specie vegetali o animali, comunque dalla storia della cultura, la maggior parte dei riferimenti nel pregevole apparato critico delle note d’autore  è rivolta all’antichità Cinese, senza escludere quella Giapponese e, ancora, rimbalza all’attualità dell’Occidente, con citazioni da Seagal e Rilke… Mentre altrove sono oggetto di attenzione elementi culturali dell’America precolombiana o dalla Grecia antica.

Si possono cercare alcune caratteristiche ricorrenti, che di seguito descrivo più analiticamente come appaiono nell’ultimo libro di poesia, il citato  “Cloud Seeding Agent”. Sembrano anche in esso, come nelle opere precedenti, essere compresenti almeno due connotazioni.

 

  1. Nel presente e nel futuro, l’enciclopedia delle scienze, la loro storia, le tecnologie. Così, nell’apertura,  il memorabile e molto tradotto componimento Ode to prime numbers[9]: qui vengono giocate conoscenze di tipo fisico, biologico e matematico, che[10]suggeriscono l’analogia dei numeri primi  con il destino umano. Il teorema dei numeri primi gemelli afferma che “esistono infiniti numeri primi “p” tali che anche “p+2” sia un numero primo”: quindi, tali numeri sarebbero vicini nella serie eppure non comunicanti, per così dire, in quanto primi. Ma ecco alcuni versi:  

“Il tuo nome è «le seul» (…)  

Proprio come disse una volta Alphonse de Polignac: Esiste un’immagine specchio di te nell’universo senza fondo, sempre a due gradi di separazione da dove ti trovi tu. Talvolta quasi l’hai sentita (…)

Le strade che ti hanno offerto tutti i colori e i suoni della vita sono in un sistema parallelo al loro. Quando passeggi verso il mare, con le mani in tasca, la gente del posto ti si avvicina con canestri di olive e sarde ma in realtà non ti può incontrare, come se passassi da lì in un’ora diversa del giorno (…)

(… La nostra vita si svolge come, n. d. r.) innalzandosi da debolezza a vigore, meravigliosamente librandosi per poi precipitare, avvicinandosi sempre di più a zero. Proprio come rivela la frequenza dei numeri primi, essi finiscono in decadimento come noi finiamo in solitudine. Sei destinato ad essere l’ultimo corpo celeste su settemila miglia di cimiteri.”

La poesia riguarda l’umanità  e così l’intero libro: non per nulla lo si apre con questi versi.

Il secondo componimento del libro dopo l’Ode, pure significativo della maniera poetica di Yin Xiaoyuan, presenta in modo assai efficace una serie di immagini sull’analogia delle tecniche digitali del colore e della fotografia, un riferimento privilegiato nella visione dell’autore, che tornerà a dominare verso la fine del libro. Si tratta di  32-bit color depth[11]: qui si immagina – se fossimo in un mondo in cui tutto è colore, sicché la distinzione tra cose, ridotta a differenze figura-sfondo, poi venisse a dissolversi in “sfumature, ombre e trasparenze”? Il mondo “sarebbe” digitale[12].   

Seguono componimenti in serie, analogie dei processi informatici: ne propongo alcune, a mio avviso esemplificative – a partire da quella su menzionata di  13 voci del menu di avvio[13], dove le immagini pertinenti al PC, proprie della nostra epoca, senza dubbio ancora dicono di noi. Lo si accompagna con quanti variabili di ironia:

“Applicazioni comuni:

(…) B. Memoria a linea temporale singola. Quando un parametro cambia, la massa inizia ad accumularsi in uno spazio-tempo alternativo, come sua funzione inversa.

Modalità “add-up” per le abilità e “overwrite” per le emozioni.

(…)

Pacchetti software personalizzabili:

  1. Natura umana.

La sua versione beta viene rilasciata formalmente all’età di 18 anni, un sistema operativo infame e pieno di bug, estremamente suscettibile a Trojan e virus.

L’unica APP con funzione di recupero con un solo tasto. (Si dice che “deponendo le armi si ripristina la serenità buddista”).

Solitamente classificata come APP di notizie o social,

in realtà è un’APP di editing di immagini e video, che elabora megabyte di dati complessi in un batter d’occhio.

Non è influenzata da razze, generi o religioni, che influenzano solo le interfacce utente.

In contrasto con la sua bassa priorità, il suo utilizzo della memoria è sconcertante, il che a volte porta a danni alla scheda madre.

Ci sono diversi menu di impostazione, sui quali George Gurdjieff e Jung &Myers-Briggs hanno discusso per oltre un secolo.

Il genere fisico è come un software antivirus, si avvia automaticamente e non può essere terminato;

mentre il genere psicologico è come windows, si aggiorna continuamente.

APP casuali:

Quando è usata nel senso di “destino” è un documento di sola lettura,

può essere aperto solo da un lettore esclusivo (a pagamento, se richiesto) chiamato FortuneTeller.

Quando è usata nel senso di “ricchezza” è una specie di software da ufficio, con annunci pop-up che includono informazioni su azioni e lotterie,

che di tanto in tanto vengono cliccati per errore dai novizi.

I.Amore.

Un’APP come Mafia Mystery, un gioco che coinvolge cospirazioni, sospesi e giudizi,

in cui ci sono ruoli che includono assassini, medici, poliziotti e civili.

Ogni giocatore si considera un trasgressore delle convenzioni, ma alla fine finisce per ottenere un risultato prestabilito.

  1. Durata di vita.

Una APP russo-roulettistica.

Nutrizionisti, alchimisti, frenologi e geometri sostengono che si tratti di un’applicazione di calcolo,

per la quale possono ottenere un risultato migliore dallo stesso numero di base, quando in realtà

le contingenze contribuiscono più di quanto non facciano i fattori prevedibili.

Ha sicuramente un valore massimo –  ancora sconosciuto e un valore minimo – 0, quindi nessuno è mai andato in rosso (…)”.

Ne ho riportato una lunga parte, trovo non solo diverso ma decisamente interessante e anche divertente questo modo di proporre poesia.

Così i successivi componimenti, A day among unacquainted firewalls [14], e Views [15]  a guisa d’un disincantato elenco, o una classificazione… un uomo, per quanto complesso, si può descrivere come in un database! O, del tutto simile,  Quantum walk [16],  dove il punto di vista adottato, nel descrivere l’uomo, assume il linguaggio di un programmatore biologico – mentre Remote assistance [17] esercita il dovuto sarcasmo, questa volta sul tema dei super-eroi. L’esercizio dell’ironia sul sociale concerne tra l’altro il rapporto tra i sessi, o qualunque rapporto tra umani si tratti. Mediante analogie tratte dalla fisica, alcuni componimenti successivi del libro tematizzano il difetto di relazione tra due personalità, che sono esseri umani solitari, con problemi nell’espressione dei loro tratti –: Alternating Current, either Turbulent or Serene [18]:

“Si è ripetuta la scena in cui lei si è rifiutata di permetterti

di toccare il suo violino bagnato dalla pioggia. «Tieni le distanze, sono stata chiara?

Solo una delle corde è la linea zero, ma non si capisce quale!» Sorrise in modo strano

e corse al piano di sopra. La corda che si era spezzata durante l’esecuzione

si trascinò dietro di lei, era spessa come una corda da traino. Confusa, ferma lì, (…) Tutti i dati (…)

E la tua mascolinità, saranno rivoltati come un cappotto

dall’altra parte del pianeta”.

L’uso linguistico in questo caso ricorda piuttosto il linguaggio di Raymond Carver, o anche scene e titoli di Quentin Tarantino[19]; oppure si vedano gli  accostamenti di immagini tratte dalla biologia e dalla teoria dell’evoluzione, in Family Feud or Coevolution[20]:

“Ogni leggenda persa nel vento non è altro che una leggenda su di te e la «lei».  Come ciò che gridò il fabbro: «Affila i denti canini!

Fai a pezzi il tuo nemico, o la tua stessa sanità mentale!» (…)

Tu e lei, svanirete simultaneamente in spazi di coordinate multidimensionali (…)

E prima               

Ci sono percorsi di velocità e coincidenze molto simili, che il ricercatore, apatico e distaccato com’è sempre stato,

non comprenderà mai”.

versi che chioserei con un passo da Communication Behaviors  [21]:

  “ (…) un telegrafo continua a ticchettare, mentre nessuno è seduto nei paraggi”.

Sembra che talora nella relazione umana qualcosa sia morto, tuttavia ci si ostina! Ma forse è un problema dell’universo intero…

Pechino, foto di Paolo Zanardi

Come detto, la gran maggioranza dei componimenti del libro, per evidente propensione dell’autore, propongono immagini  a partire dalle tecniche del colore e della fotografia, come  32-bit color depth[22]. Così A Post-Producer and Hawthorn-Addict [23]

“(C11, M54, Y89, K0): le tinte delicatamente sfumate di un glorioso tramonto

scivolano lungo il suo misuratore di profondità di colore … (Come i colori profumati e speziati hanno assorbito l’essenza del mondo che lo circonda!)

(…) Tutto inizia con il colore di una rosa di Jericho

e finisce in un luogo oscuro e sconosciuto (…)”

oppure la serie finale, a partire da Coastal erosion [24] in poi, in cui riesce difficile distinguere tra i sensi umani e le immagini date dalle tecnologia dell’informazione e la fotografia;  così Radial photography, human centered  (Fotografia radiale, umano-centrica)[25]:

“Non hai mai esercitato la gravità come le stelle di neutroni, quindi perché tutti gli oggetti celesti sono attratti da te” – inoltre,

qui come altrove, occorre almeno intendere l’immagine proposta, e sotto quali aspetti attraverso l’immagine si possa creare analogia: cosa sono “macro-fotografia” e “fotografia a bulbo”? Oppure “illuminazione Rembrandt” e “illuminazione a farfalla” in fotografia? Si tratta di Stuck in moments, macro photography [26];  di Bulb photography (seven capricious hours) [27] – , di Rembrandt lighting or butterfly lighting[28]; di Forced perspective  [29]… ; la fotografia è dichiarata come arte, cosa ormai molto diffusa nel modo di sentire mediamente colto, ma qui lo si presenta in un modo inusuale, che diremmo eccentrico: Armchairs? Crinoline dresses? This is called art photography [30]:

“Il presente accordo viene firmato da e tra il Fotografo (che si proclama pittore ad olio),

di seguito denominato «il FOTOGRAFO» e il cliente (anche suo modello), di seguito denominato «il CLIENTE».

Il CLIENTE e il FOTOGRAFO concordano sul fatto che (…)

Questo accordo viene stipulato in UN UNICO originale che deve essere conservato dal FOTOGRAFO.

Sarà valido e rimarrà in vigore per il resto della vita di entrambe le parti a partire dalla Data di Efficacia.

Il FOTOGRAFO non sarà responsabile per i Sequela Classicisti del CLIENTE.

È severamente vietata la divulgazione di qualsiasi parte del contratto a una quarta parte (la terza parte = il CREATORE).”

L’ultima poesia del libro è  A surrealistic page is there, concealed in everyone’s mind [31], in un contesto denso di rimandi tra realtà e sogno:

“Questa fantomatica Laputa infesta ogni angolo dell’isolato, come un’antica nave da guerra che si avvicina di soppiatto

I suoi capisaldi, diurni o notturni, sono stati tutti spinti in capo al mondo.

Sotto i suoi piedi, scarpate piene di caverne e valli sabbiose

mimetizzano l’ingresso dell’Inferno

Centomila modi per risvegliarsi

(…) là fuori non c’è altro che un’ampia strada a specchio

Case illusorie, argini virtuali: tutte opere di fotomontaggio (…)

«L’elaborazione si dovrebbe fare stasera, il nostro cliente lo vuole domani».

Dopo aver riordinato i suoi file, è pronta a partire. –

Cabina ascensore, cascate interne, lavabo profumato “Arrivederci!”, saluta Paul,

Mai menzionato il fatto che avesse le corna da ariete, la testa da uomo e il corpo da cavallo.

Paul sa tutto: era lui che aveva preso il controllo dell’isola galleggiante,

e l’aveva salvata da un entanglement senza fine”.

I temi della solitudine e del comune destino degli uomini sono spesso in campo, ombra, forse, e pur molto presente, come per avvertire di non crearsi illusioni, sfondo che si fa figura: si vive tra la disperazione essenziale e la speranza, indefettibile per definizione.

E così appare riferito alla solitudine, a mio avviso, The Group 0 Elements[32]. L’ enunciazione “gruppo zero elementi” può avere diversi sensi ma  qui l’analogia del titolo si riferisce ai gas non infiammabili che possono essere usati nelle illuminazioni. Gli elementi del gruppo zero sono anche chiamati elementi inerti  perché non producono facilmente una reazione chimica. Così è come un ritratto di queste persone che sono lupi solitari, qui è una immagine di solitudine ovvero anche di poco o nessun conto in società:

 “Uno è passato, ma non si sono sentiti passi. Potrebbe essere in qualsiasi crepuscolo

(…)  Ieri, la foto in bianco e nero

di un violinista che era solito frequentare questo luogo

è apparsa per l’ultima volta sul giornale, tra gli annunci di necrologi.

(…) Hai intravisto i muratori,

impegnati a riparare i guardrail del ponte ( …)

“In servizio oggi?” Gli hai parlato passandogli accanto

Lui si è girato e ti ha guardato dritto negli occhi, stralunato e un po’ turbato

Sotto lo scollo a V della sua giacca da baseball, una catenina d’argento

penzolava da una parte all’altra. Il fatto è che  lui raramente comunicava,

o si fidava… Si allontanava semplicemente, con i suoi fratelli, tutti in direzioni diverse,

come un gruppo hardcore che si divide”.

Il sentimento di vicinanza proviene dalla comprensione della solitudine, dalla difficoltà a comunicare, pur nella prossimità fisica. Sembra un importante messaggio del poeta, presente in diversi componimenti [33].

La gloria dell’apparire, della vita e delle immagini reali costituiscono anche un mascheramento, quasi come samsara: è tema in Wave-Particle Duality for Existence  [34]

“Come un camuffamento. Rose del deserto, piante a forma di vaso, fiori carminio immersi nel sole, si sono fusi in

Nuvole grandiose e capricciose (…)

Momenti di separazione

lampeggiano negli occhi degli uccelli marini (…)”,

e non solo in quelli… Comunque si consideri la condizione umana, il risultato sarà il medesimo – si veda Carbon 14, the unyielding drifters [35]:  dall’immagine del carbonio 14 e dalla sicura suggestione, il ritorno di esistenze  vissute in diversi tempi –

“«Oh là là. Bella aura perlacea oggi!». «Lo vedo! Come mai sei ancora acceso,

vecchio mio? Quanto tempo è passato? Ottanta anni? Eravamo, sai, proprio come meduse fluorescenti

trasportati dalle correnti oceaniche.»

Nel deserto avvolto dalla notte riecheggiano le voci fruscianti …

(…) Nei giorni di sole, secoli dopo,

i vasi di terracotta dissotterrati ruoteranno sulle rocce, come fanno gli albatros rianimati,

che spiegano le loro ali, sottili e coperte

dalla cenere vulcanica. Le curvature della terra corrono in tutte le direzioni

ma tutte alla fine verso l’infinito dell’oscurità…”.

A volte si è catturati nel teatro dell’esistere.  Circatidal rhythmus [36] presenta il ritmo vitale, reso nella immagine dello shishi-odoshi: 

 “…la luce del sole si arrampicherà lungo uno shishi-odoshi

chiamato “la scala del tutto” (…) ”.

Per suggerire forse, finalmente, la quasi-parità tra luce d’esistere e notte eterna in Brooding over the Dwindling Figure of a Kenai Peninsula Wolf [37], a partire dalla biologia evoluzionistica e dall’estinzione di una certa specie di lupo:

 “Nel mondo capriccioso, una bella è ora Bodhisattva, ora asura.

 (…) Il vento dell’evoluzione mai si ferma (…)

hai salvato il diamante perdendo il tuo prezioso lupo

Così come tanto tempo fa, hai salvato il sole ma hai perso la tua notte eterna”

Il lettore si darà conto delle due linee finali, una conclusione che rinvia alla più antica sapienza dell’umanità.

I versi muovono sul piano del contemporaneo, delle scienze, delle tecnologie, delle culture, come per Generation-skipping traits [38].  Ma l’antico è presente di continuo in questo suggestivo poeta contemporaneo, come si mostra  nelle balenanti figure sull’eredità:

“…nella profondità della nebbia… Da qualche parte a monte, ci devono essere dei segni

lasciati da un traghettatore. Frammenti di parole: «occhi azzurri», «distaccato», «magnanimo», «allucinatorio»,

persino «superfisico»… rotolano fuori da una bottiglia in frantumi,

e si sono persi nella moltitudine. Negli ultimi cinquecento anni

sono tornati nella vostra famiglia come colombe che non si allontanano mai. L’ultimo pezzo mancante

è ora nelle vostre mani (…)”.

L’ accuratezza del riferimento è estrema, come ho detto, non solo nell’ambito del contemporaneo ma anche quando riguarda  le citazioni del patrimonio spirituale della Cina, con una eco che va sull’intero pianeta. Esemplari mi sembrano, da questo punto di vista, anche le tre note in Monascus  red, rosa laevigata michaux brown[39], per l’ attenzione reverente al passato, che progetta di tornare :

“La donna eterea con un ventaglio a coda di gatto (cat-tail) in mano,

possiede una stanza sullo sfondo: è in ombra, quasi invisibile al Tempo. Il lievito ovale rosa

è lo zucchero a velo perfetto per questo mondo, come i petali di ciliegio caduti. A poco a poco si tingono del calore e delle voci

dei passanti. Ahimè! La luce e i colori hanno iniziato

a sbiadire: vestitevi, pulitevi le mani, bruciate l’incenso e cantate un cantico, come inizio di un rituale di culto:

Rosso: il Corvo a Tre Zampe, le fiamme dei fulmini e i fiori esotici su un albero millenario;

Marrone: fonte di soia, tombe e terracotta

Con quelli progettano di tornare nel futuro. Portano con sé anche

Le linee di sangue del fuoco attrezzi agricoli set denti di bronzo…”.

Analogie della cultura, che un po’ ricordano certi versi di  Seamus Heaney, motivate dall’archeologia e dalla storia, dalla biologia o da altre scienze [40].  Ma qualche somiglianza credo sia dovuta a movimenti universali dello spirito: quando si guarda al passato, forse l’accento non può essere diverso, o questo potrebb’essere un modo possibile. 

Il poeta, ha scritto J. Krenz[41], rappresenta la nuova Cina ma aggiungo che l’attenzione al nuovo, al grande balzo che ha portato questo grande paese in primo piano nel mondo,  convive nei versi con la reverenza, la presenza delle tracce del remoto.

Si pensi al significato delle visite alle montagne sacre, visite da lei sempre incluse nelle note biografiche, che somigliano ai nostri pellegrinaggi. Oppure, per quanto possano tenere i paragoni, alle visite ai luoghi dell’antichità, alla continua pubblicazione di foto dai musei cinesi. Mi sembra il caso: noi in Europa abbiamo il cammino di Santiago o Lourdes e le visite a mostre e musei, e così in Cina ascendono il Tai Shan e visitano il monastero leggendario, Shao lin, come la Grande Muraglia oppure, a Xi’an, il sito dei Bing ma yong (guerrieri e cavalli di terracotta). Il nostro passato può essere illustre e tremendo, come il loro (e, certo, diversamente). Il mondo ha diversissimi aspetti, pochi sono così immensi e notevoli.

Le somiglianze non mancano mai. A decine di migliaia al giorno, con diversi spessori di approccio alle cose, come per qualsiasi popolo, la gente visita le proprie gloriose memorie. Le loro feste sono antichissime come le nostre e differenti, come in Cina l’ anno viene datato come il nostro per esigenza pragmatica, ma per i Cinesi, per tradizione e agli effetti delle festività e della scansione della vita collettiva nel tempo,  anche in altro modo: è l’anno lunare, il capodanno cinese, il festival di primavera, 春节. Così il poeta. Questo atteggiamento di Yin Xiaoyuan, proteso al futuro, presente al presente ma volto al passato, a esaminare e a mostrare l’eredità degli uomini di tutte le culture di ogni tempo, invitando tutti a condividere tutto, perché il mondo, come diciamo da molto tempo, è villaggio globale; soprattutto tramite la poesia, la pittura e il teatro, il cinema e la fotografia – l’ atteggiamento è grande e sincero. Sarebbe veramente fuori luogo dire che si tratta solo della celebrazione delle tecniche fotografiche (comunque, fatto in quel suo modo, non sarebbe poco). Si tratta non solo della fondazione (o conferma!) di un mondo globale-virtuale e tecnologico-scientifico, o di più mondi, specchio di questo mondo che appare; ma anche, insieme, si tratta di sguardo e atteggiamento verso il passato della propria terra, gli antenati e le gesta, ciò che i latini chiamarono pietas, la reverenza religiosa verso gli dèi patri, e specialmente quelli della madre patria, ma non solo.

Quindi occorre menzionare un’altra conseguenza.

2) nel profano, sta il ritorno “nascosto” del sacro. Che rapporto può avere, in poesia, il significato di questo atteggiamento che considera le immagini delle scienze e delle tecnologie contemporanee assieme, quasi allo stesso modo, con  l’estrema cura dell’antichità del proprio paese, e al contempo rispetta e s’interessa attivamente dello spirito e delle culture dell’occidente e del mondo?

Come afferma M. Eliade “la coscienza di un mondo reale e dotato di significato è legata intimamente alla scoperta del sacroMediante l’esperienza del sacro lo spirito umano ha colto la differenza tra ciò che si rivela reale, potente, ricco di significato, e ciò che di queste qualità è privo: il flusso caotico e pericoloso delle cose, le loro apparizioni e le loro scomparse fortuite (…)”[42]. Il sacro può abitare nel profano, il profano farsi sacro.  Ciò può avvenire agli strati arcaici delle culture come nelle arti, così vicine alla religione.

In poesia e poetica, nell’atteggiamento di Yin Xiaoyuan, verso l’antico come verso le assai significative, catturanti immagini del contemporaneo, si trova la traccia sottile e suggestiva del sacro, che ancora si fa strada, così da far pensare a un ritorno o a un esser-sempre-presente. I riferimenti del poeta al pensiero di C. G. Jung forse indicano anche questa via. La roccaforte delle scienze e delle tecnologie contemporanee viene insidiata e presa proprio da questo versante impervio, da cui non ci si aspetterebbe l’altro, forse il rimosso; ma questo può avvenire sempre, perché il sacro è aspetto qualificante dell’umano, struttura della coscienza, in ogni tempo, da che gli uomini si separarono dagli dèi, loro fratelli maggiori.

Un senso di cui è simbolo il dio greco Ermes “all’uomo compagno” (Iliade XXIV 334 sgg.) afferma Eliade [43] menzionando Omero.

Poesia che fa attuale l’antico spirito Mercurio, ermetica in questo senso: il nascosto si fa strada e tende a tornare nelle epifanie del profano.

Ma non è certamente questo, almeno in apparenza, il senso che Yin Xiaoyuan intende imprimere ai suoi versi e comunicare. Si tratta probabilmente del tentativo di un deciso cambiamento dell’antico in cui, scrive Joanna Krenz [44], “poetic language enters into symbiosis with nonlingual systems in order to break free of the limitations of certain cultural paradigms that shape human thought, imagination, and ways of expression” (“il linguaggio poetico entra in simbiosi con i sistemi non linguistici per liberarsi dalle limitazioni di alcuni paradigmi culturali che plasmano il pensiero, l’immaginazione e i modi di espressione umani”.

Mi sembra in ogni caso molto importante, per acquisire consapevolezza globale della poesia attuale, indicare anche quanto siano opportuni la conoscenza, eventualmente lo studio di questo poeta. Straordinariamente colta,  spesso brillante, la sua poesia appare matura e di grande spessore e di probabili, ancor maggiori prospettive future.

[1] 《泛性别主义》:拒绝默许造物越俎代庖. È il titolo di un breve saggio di Yin Xiaoyuan datato 2016, pubblicato  nella rivista “Mountain Flowers” (“Shan Hua”,《山花》), Guizhou Province, Guizhou Writers’Association).

[2] In inglese può risultare “Hermaphroditism: Rejecting Creator’s Poking the Nose into Our Business” cioè “L’ermafroditismo: rifiutare che il Creatore ficchi il naso nei nostri affari” – con la esplicativa aggiunta  “– A Brief Outline of the Concept of Encyclopedic Poetry” ovvero “Un breve sommario del concetto di poesia ermafrodita”. Così nella sezione dell’ottimo saggio di Joanna Krenz,dedicata a Yin Xiaoyuan (“In search of Singularity – Poetry in Poland and in China since 1989”, ed. Brill, Leiden/Boston 2022, cfr. in part. il c. VII.

[3] 13 voci dal menù avvio, in “Cloud seeding Agent”, ed. in lingua inglese Pinyon Publishing, Montrose, Colorado, 2020, pp. 10-12 (i numeri di pagina riportati sono quelli della edizione americana); edizione cinese 2017, 《播云剂》,     editore 北岳文艺出版社).  

[4] L’ultimo libro di poesia ma non l’ultimo lavoro di poesia. Più recente, ad es., sono state pubblicate serie come “The Ornithological Atlas: 108 poems”.

[5] Definire questa poesia “epica” è infine una scelta poetica molto precisa, che oltretutto presuppone conoscenze di tutta la poesia epica. Singolare è, come nota la Krenz, che il genere “epico” non trova molto riscontro nella storia della poesia cinese Han, la quale non sembra incline a tal genere di poesia. Se tuttavia si propone, nel caso, una  maniera attuale dell’epica, anche questa  in qualche modo intende riportare a una parte della più antica delle poesie.  

[6]“ Mistery Play of Elche”:  Elche , inglese Elx, è il nome in valenciano, dialetto della lingua catalana (lingua co-ufficiale, con il castigliano, dello spagnolo) della città spagnola di Elche, in cui annualmente,  il 14 e il 15 agosto, si rappresenta un potente dramma lirico medievale –  forse del XIII sec. – , basato su testi dei Vangeli Apocrifi, composto da 259 versi, testo scritto in valenciano ad eccezione di un salmo e di alcuni versi che sono in latino. L’accompagnamento musicale offre particolari spunti di interesse con melodie risalenti ad epoche storiche diverse. Il poemetto di Yin Xiaoyuan sui “Misteri d’Elx” (invito a leggere on web sia la traduzione italiana del poemetto – traduzione italiana di Toti O’Brien per Argonline, 2021  –  presente anche l’originale Han yu –  che l’originale del poema sacro). 

[7] Pane di tipo difficile da masticare, ma, come pane, le architetture si mutano in cenere nella storia.

[8] P. e. da “The Ornithological Atlas”, n. 8a, tr. it. a cura della Redazione di “Inverso-Giornale di poesia” del maggio 2023, sotto il titolo  Larvivora Komadori (琉球歌鸲, cioè Ryukyu Robin, o Pettirosso delle Ryukyu).

[9] Due numeri primi – è nota la definizione di numero primo – sono detti gemelli quando differiscono di due, come p. e. 5 e 7; il teorema o congettura dei numeri primi gemelli, probabilmente già visto da Euclide, fu poi formulato da Alphonse de Polignac (XIX sec.).

[10] Yin Xiaoyuan, in Cloud seeding Agent, cit., pp.1-2. I frammenti qui scelti di Ode ai numeri primi sono stati tradotti in italiano da Pina Piccolo per il n. 14 di www.lamacchinasognante.com – Poesia, Dossier sulla “Scuola di Poesia Enciclopedica” curato da Lucia Cupertino, 31 marzo 2019. La traduzione italiana dall’inglese dei brani di altre poesia qui riportati, in generale, è mia.

[11] Ovvero una modalità di produzione del colore che può supportare da 16,777,216 fino  a (mediante una tecnica apposita) 4,294,967,296 combinazioni.

[12] Diremmo così, con una certa approssimazione etimologica

[13] In Cloud Seeding Agent, cit., pp. 10-12.

[14] Cit, pp. 14-15.

[15] Ivi, p. 22.

[16] Ivi, pp.  40-1.

[17] Ivi, p. 16.

[18] Ivi, a p. 28.

[19] Si legga anche, a p. 30, Conservation of Momentum. A Break even Tragicomedy dove si tratta di coppia di avversari in attività agonistica

[20]  Ivi, pp. 54-5.

[21]  Ivi, pp. 60-1.

[22] Ivi, a p. 36. Ovvero a temperatura 16-17,000 K: quasi a continuare se  non a completare un possibile  disegno di queste figure in poesia, Azure 17,000 K mette in scena un contesto colorato in luce white-blue.

[23] Ivi, a p. 81.

[24] Ivi, pp. 82-3. V. anche Whirlpools within Low Key Shoots (Vasche idromassaggio all’interno di riprese a bassa intensità), a p. 84.

[25] Ivi, p. 85.

[26] Ivi, p. 86.

[27] Ivi, p. 87.

[28] Ivi, p. 88.

[29] Ivi, p. 90.

[30] Ivi, pp. 92-3. Maiuscole nel testo.

[31]  Ivi, pp. 94-5.

[32] Ivi, pp. 70-1.

[33] Così nelle immagini di Alleles: Divinity and the ID (p. 64) oppure  Conjugated effect (p. 68) o Allotropes (p. 78).

[34] Ivi, p. 34-5. 

[35] Ivi, p. 72.

[36] Ivi, p. 42.

[37] Ivi, pp. 52-3.

[38] Ivi, p. 45.

[39] Ivi, pp. 46-7.

[40] Cfr. Schwann cells (p. 51), Brooding over the Dwingling figure of a keinai Peninsula Wolf  (cit.); Family feud,  Type A-B (pp. 48-9).

[41] J. Krenz, op. cit., p. 505.

[42] M. Eliade, Storia delle idee e delle credenze religiose, tr. it. Sansoni, Firenze 1990, v. I, p. 7.

[43] Ivi, p. 300.

[44] Joanna Krenz, cit, p. 514.

殷晓媛

“百科诗派”创始人、智库型长诗/小说/诗剧/实验文本作者、“泛性别主义”写作首倡者。中国作家协会、中国诗歌学会、中国翻译协会会员。出版诗集《印象之内,物象之外》、《它们曾从卓尔金历中掠过》、《前沿三部曲》、《播云剂》《Cloud Seeding Agent》(英文版,美国Pinyon Publishing出版社,2020)及多部译著。作品被译为50多种外语,发表、广播、被改编成音乐单曲及并收录入多种国际选集。与西班牙诗人杰姆·B.罗萨联合主编《无国界诗歌VII:中国-西班牙当代诗人》(西班牙Olelibros出版集团,2021),与澳大利亚诗人格伦·菲利普斯联合主编《Sotto Voce》(伊迪斯·科文大学出版, 2023)。受邀参加“Poetry Vicenza诗歌节”(意大利,2020+2022)、“Bitola Literary Circle”诗歌节(北马其顿)、“AcoKaramanov诗歌节”等多届国际诗歌盛事。曾三次独自游历全国名山大川,攀登泰山、黄山、华山、衡山、嵩山、峨眉山等。

Yin Xiaoyuan( “殷晓媛” in Chinese) is an avant-garde, crossover epic poet as well as a multi-genre & multilingual writer, founder of Encyclopedic Poetry School (est. 2007), initiator of Hermaphroditic Writing Movement and numerous crossover projects with international poets/musicians/artists.

She graduated from Beijing International Studies University. She is member of Writers’Association of China, Translators’ Association of China and Poetry Institute of China. She has published 11 books including 5 poetry collections: Ephemeral MemoriesBeyond the Tzolk’in, Avant-garde Trilogy, Agent d’ensemencement des nuages and Cloud Seeding Agent (Pinyon Publishing, USA)

Her works have been translated into50+ languages and published in magazines and included in anthologies. She was invited to poetic festivals including “Poetry Vicenza” (Italy, 2020+2022),“Bitola Literary Circle” and “AcoKaramanov” poetry festivals (North Macedonia). She co-edited “POESÍA SIN FRONTERAS VII–Antología de poesía chino-española” with Jaime B. Rosa (Olelibros, 2021) and “Sotto Voce” with Prof. Glen Phillips (International Centre for Landscape and Language Press, Edith Cowan University, 2023).

She is a mountaineering enthusiast who travelled across China 3 times between 2018 and 2023 with remarkable experiences with great mountains.

Yin Xiaoyuan (“殷晓媛” in cinese), è una poetessa cinese d’avanguardia multilingue e multi-genere fondatrice della Scuola Enciclopedica di Poesia, iniziatrice del Movimento di Scrittura Ermafrodita e redattrice della Dichiarazione della Scrittura Ermafrodita. Visual designer, ha diretto la “Encyclopedic Poetry School Creative Writing & Integrated Art Workshop”, che include poeti, scrittori, drammaturghi, musicisti e artisti visuali (fotografi, calligrafi, installatori).

Ha compiuto studi presso la Beijing International Studies University, è membro dell’Associazione degli Scrittori cinesi, dell’Associazione dei Traduttori cinesi e dell’Istituto Poetico cinese.

Ha pubblicato undici libri, tra i quali cinque antologie poetiche: Ephemeral Memories (Dazhong literature & art publishing, 2010), Beyond the Tzolk’in (China Federation of Literary and Art Publishing House, 2013), Avant-garde Trilogy (Tuanjie Publishing House, 2015), Agent d’ensemencement des nuages(Encyclopedic Poetry School’ 10th Anniversary Series) (Beiyue Literature & Art Publishing House, 2017), e Cloud Seeding Agent (Pinyon Publishing, USA); sei traduzioni, tra le qualiThe Ruby in Her Navel (Tsinghua University Press, 2014) del vincitore del Booker Prize Barry Unsworth, una, Become a River (New Feral, 2018), dell’artista-poeta contemporaneo newyorchese Bill Wolak.

Ha scritto diciotto testi epici (per un totale di circa settantamila versi) e ventiquattro volumi di poesie enciclopediche. Si esprime letterariamente in cinese, inglese, giapponese, tedesco e francese ed è tradotta in varie lingue. Collabora con oltre cento poeti del mondo intero e ama viaggiare a piedi scalando le vette della Cina.

Letto 149 volte Ultima modifica il Martedì, 21 Maggio 2024 17:08