Pochi al mondo hanno la distanza di Marcelo.
La sua solitudine, nessuno.
Ha la distanza della sua terra,
parla di vastità e di silenzi.
Solitario e lontano
balla, nel suo livello abissale.
Chiuso come la tenebra, lui
oscuramente conduce,
ma Sabrina danza come la luce
che rischiara
la fantastica notte.

Sabrina Amato e Marcelo Alvarez

Il tango è tutti i modi del guidare e
seguire, in persona.
Tu balla senza imporre.
Offri la tua variabile forma:
adeguarsi senza cedere
è specie della forza

Maria Filali e Gianpiero Galdi

Balli come vivi. Perché apprendi
da chiunque, perché commetti errori e devi
crescere. Ma balli
anche perché
sei capace di tener testa al diavolo.
E mentre vai ti si affacciano figure di tango
come parole di corpo, ci lavori finché sei
stanco morto.

Lorena Tarantino e Giovanni Cocomero

Esegui una figura.
Un passo - s'alza vento sul mare.
Il corpo della danza è vento elementare.

Altro passo,
ogni passo un quarto di luna,
sull'onda della fortuna

Natalia Cristofaro con Pablo Calvelli

Tango è meditazione in veloce sensazione,
raccogliersi e riflettere in azione,
una mente che suscita e provoca una mente,
attesa di figure di risposta,
pazienza che intesse arti d'ascolto,
orgoglio nel confronto

Yanina Quinones e Luciano Neri Piliu

Juana y Chicho Juana y Chicho
21 Ottobre

Bibliografia minima critica del secondo libro di tango

Bibliografia minima critica

 

Il tango è nato in Argentina o in Uruguay? È comunque praticato in modo molto accentuato nelle decine di milonghe di Buenos Aires, è detto ancor oggi argentino o rioplatense.

A Buenos Aires e dintorni generazioni di intellettuali, letterati, poeti e musicisti hanno lavorato a fare del tango, a partire dalla nascita sulla strada a attraverso i mutamenti dovuti p. e. a Gardel, e tutti gli altri, quel che è oggi; ma va anche detto che il tango è vivo, perché diviene altro, di continuo. Basta essere a Buonos Aires per rendersi conto. È trascorso circa un secolo e mezzo dal suo inizio.

Si trattava anche di musicisti come Piazzolla e Rovira, cioè musicisti completi, di scrittori di straordinaria dimensione come Borges, di poeti come Ferrer. Con essi, il tango è diventato parte importante dell’identità nazionale argentina, quel che viene chiamato un simbolo, qualcosa che rivela significati nuovi, finché vive.

Ma in Italia operano intellettuali che fanno anche tango come Monica Fumagalli, che è anche maestra e ballerina oltre che autrice di un libro molto importante, come dirò di seguito; il giornalista Massimo Di Marco, c’era la scrittrice e cantante Meri Lao (una vita dedicata quasi esclusivamente al tango). Di questi ultimi due ho citato nel libro precedente. In Italia il musicista Franco Finocchiaro. Vi si aggiungono a buon diritto alcuni ballerini italiani. Forse non è paragonabile per entità e creatività a quanto è accaduto nell’ambito rioplatense? No, certo. Intanto qualche coppia italiana o “anche” italiana lavora in tutto il mondo, perché viene richiesta.

Anche vero che gli italiani hanno portato un contributo essenziale alla nascita e sviluppo del tango, soprattutto i musicisti: lo hanno fatto nella speciale condizione di italiani emigrati. Essi erano laggiù in terra lontana e i sentimenti trasposti in musica erano quelli dell’amore o dell’amore perduto o difficile, della vita in Argentina. Mi viene da domandare cosa avrebbero pensato o sentito se fossero restati in patria Di Sarli, Troilo, Pugliese, Piazzolla, D’Arienzo … ma è andata così, meglio per il tango!

Oltre la bibliografia indicata nel precedente Sentire il tango argentino, si tratta qui di ulteriori letture:

Le tesi di J. L. Borges sul tango vengono esposte in alcune sue opere (Tutte le opere, trad. it. Mondadori "I meridiani", 1996(7), soprattutto cfr. v. II).

Il presupposto del grande autore argentino è noto, individuare una identità nazionale argentina anche sulla base del tango e delle sue origini popolari; alla fine qui pubblicherò un mio breve studio come appendice del libro.

Un testo a carattere molto serio, incomparabile rispetto a quelli in circolazione, se si eccettuano testi di altri scrittori ispanici o argentini, eventualmente contenenti tesi diverse da quella di Borges, è quello di Monica Fumagalli. Lo si nota anche dalla bibliografia ragionata e dall’uso che ne vien fatto, molto puntuale ma anche cauto e infine critico (si vedano le conclusioni dell’autrice sull’attualità di Borges in merito, appunto, alla ricostruzione borgesiana della storia del tango).

Un libretto molto leggero (in più sensi), scritto in spagnolo, pubblicato a Barcellona, è del musicista, scrittore e maestro di tango Felipe Slimobich (www.playtango.net): Tango. Guía de supervivencia, Barcellona, 20203. Slimobich è argentino, vive tra Europa e America. Il libro è molto divertente, nondimeno la prosa è del tutto realistica su alcuni aspetti del tango; in più è satura di quell’umoriso molto accentuato che conosciamo in certi argentini, che si esercita sulle cose come pratica di verità ma senza voler ferire alcuno.

Si veda, sulla teoria e sulla pratica del tango, il libro in generale ma anche l’ultima parte del XVI capitolo in Balliamo con la musica! di Amenábar (Joaquín Amenábar, Balliamo la musica!, Buenos Aires 2009, tradotto in italiano nel 2013). Un libro non facile, che insegna elementi di musica del tango al fine di ballarlo. Anche Amenábar come Slimobich è musicista, scrittore e maestro di tango, e ha elaborato un proprio metodo per insegnare con la musica. (Ottobre 2025)

Letto 118 volte Ultima modifica il Lunedì, 10 Novembre 2025 08:50