Con l’etica filosofica, gli uomini prendono in considerazione, in modo consapevole, le modalità attraverso le quali ritengono di poter vivere la vita migliore. Se l’etica filosofica è il mezzo, ovvero descrive i mezzi e le strategie, la felicità è lo scopo dell’etica filosofica. La felicità, in quanto la filosofia non sia religione o non sia ad impronta religiosa, deve intendersi in questa vita e su questa terra. Pertanto l’etica filosofica, che pretende di pensare secondo verità in autonomia rispetto alla rivelazione religiosa, consiste nel progetto, nella descrizione di una strategia per vivere bene, cioè nella progettazione della felicità in terra…
La discussione sembra consistere nel collegare i tre termini: felicità, corpo, attraverso il medio del piacere. La tradizione del pensiero e delle cd. scienze umane e non umane lascia una serie di argomenti di riflessione in continuo mutamento. 1. Il concetto di corpo è sempre stato connesso alla sensibilità: cos’ha a che fare il piacere con il corpo ovvero con la sensibilità? Il piacere, come il dolore, è la forma o tonalità di fondo di qualunque emozione. Agli albori della nostra tradizione trovo Platone che non solo collega la felicità al piacere ma anche alla stabilità del piacere: riconosciamo la mano del…
Studio "Le stanze Ferdinando Fedele" di Nocera Inferiore 27 dicembre 2014  Per la presentazione dei due testi di filosofia: Ontologia. Elenchi della terra e una specie di oceano (Marcus edizioni Napoli 2014) Eros e paradosso. Per un'etica delle passioni (Marcus edizioni Napoli 2014)  Il pensiero occidentale come logos, inteso come razionalità assoluta, sembra avere influenzato il nostro (vincente) sapere scientifico in modo decisivo. Così la politica; e questa, come la scienza, ora asservite all’economia. Cosa di buono ce ne deriva? La ricchezza. Ma esiste anche una correlazione tra il pensiero cd. occidentale e la sapienza delle culture diverse? Perché la domanda? Perché se…
Angri 6 dicembre 2014  Premesso che la tradizione risulta sorprendente perché ci riferisce di un incalcolabile numero di luoghi e modi della felicità, ho deciso di assumere la concezione del tempo come loro denominatore comune: la temporalità. Non parlo di ciò che il tempo è (tutti lo fanno, nessuno potrebbe) ma di come ci viene riferito e di come è rispondente rispetto al tema. Il tempo della felicità ha un singolare carattere? Quale luogo, cioè quale tempo, ha la felicità? Ma la tradizione riporta molti modi (credo siano in fondo innumerevoli!) anche nella prospettiva del tempo. La definizione che prendo allora in…
Benevento, 26 novembre 2014 La mia filosofia, le filosofie: per un’etica delle passioni Relazione e discussione di Carlo Di Legge  0. Filosofia in prima o in terza persona? La domanda etica è, per tradizione: che fare? Chiunque si pone in modo personale a formulare una risposta alla domanda, guardando se stesso, ma anche deve porsi il problema se la propria risposta possa essere condivisa. In tal senso l’etica è anche etica della relazione: a se stessi, agli altri e alle cose. La filosofia è filosofia in prima e non solo in terza persona (cioè personale/ impersonale): fare filosofia non può prescindere da…
Relazione tenuta all’incontro seminariale del 22 novembre 2014 "Officina delle idee" Angri  Alla ricerca della felicità 1. Che cos'è la felicità I. Dapprima ho inteso cercare cosa intendiamo quando parliamo di felicità; ma insieme di altri termini affini che entrano a comporre il significato della felicità per noi. - Felicità: il Devoto-Oli, diz. etimologico, rinvia perlopiù al Dizionario Enciclopedico Italiano della Treccani. Felicità è dall’arcaico felicidade – sta per la “compiuta esperienza di ogni appagamento” (la beatitudine celeste p. e. è l’eterna felicità). - Gioia: dal fr. joje, lat. gaudium – stato o motivo di viva, completa, incontenibile soddisfazione – come “grida di…